[…] In questo volume tutto il discorso poetico è compreso nell’arco di una sola strofa. Questa ricerca della brevità traduce sul piano ritmico e sintattico un’evoluzione del messaggio della poesia, della presa in considerazione della materia poetabile … Ad un mondo costruito sulla continuità della razionalità succede un complesso groviglio di sentimenti in cui prevale una studiata discontinuità. È proprio questa caratteristica di discontinuità che dà il titolo di Miscellanea alla prima grande sezione della raccolta, nel senso di un insieme di sensazioni a cui l’autore non vuole più dare un’astratta unità e logica esterna, ma in cui il lettore è invitato a trovare un ordine ed una coerenza. Le ultime due sezioni, molto più brevi, si presentano più che altro come esercizi di stile. Vituperium rinnova in una prospettiva atemporale – perché senza riferimenti spazio-temporali o biografici precisi – il genere dell’invettiva, che le nostre letterature romanze hanno ereditato dalla tradizione latina. La sezione Omaggi è invece molto più personalizzata: grazie a varie riprese di motivi e stilemi, Mottis traccia una panoramica dei suoi modelli poetici: Giorgio Orelli, Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro, Giuseppe Ungaretti. […]
Dalla prefazione del prof. Jean-Jacques Marchand (Losanna)